Explore Seoul's vibrant nightlife on a bustling neon-lit street lined with shops and restaurants.

Una settimana da Seoul a Busan

Organizzazione Iniziale

Sognavo un viaggio in Corea del Sud da molto tempo. Non per seguire la moda del K-Pop o l’effetto Squid Game (mai visto!), ma per scoprire una metropoli avveniristica come Seoul e le cose spesso sconosciute su questo paese. Trovare informazioni sulla Corea non è semplice: nonostante con l’intelligenza artificiale e i social si possa programmare un itinerario preciso, le informazioni sono frammentarie e spesso ripetitive.

Dopo aver prenotato i voli ad agosto 2024, mi sono immerso tra gruppi Facebook, video su YouTube e blog di viaggio (come questo), con l’obiettivo di trovare più spunti possibili sui posti da visitare, luoghi iconici, negozi, ristoranti e altre cose da fare tipiche della Corea del Sud, cercando di evitare i soliti cliché turistici.

Pianificare un viaggio per è una passione, che affino sempre di più, seguendo questa filosofia e questo metodo.

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Navigazione e App Essenziali

Google Maps non funziona, devi usare Naver

Non mi risulta. Io mi sono salvato i luoghi e prima di partire ho scaricato la mappa offline. Tutto ha funzionato senza problemi, anche per i mezzi pubblici da prendere e le fermate dove scendere.
L’unica differenza tra Google e Naver è che solo quest’ultimo fornisce dati reali per tutti i mezzi di trasporto (auto, mezzi pubblici, a piedi).
Naver rimane l’app preferita tra i coreani, peccato che non sia troppo intuitiva per chi non legge il coreano e chi non ha tempo o voglia di imparare ad utilizzare una nuova app.

Carta dei trasporti Tmoney

Per viaggiare sui mezzi pubblici e i taxi, bisogna acquistare questa carta ricaricabile presso un qualsiasi konbini (7-eleven, e-mart, Lotte), e depositare del denaro.
Il mio consiglio è di ricaricarla abbondantemente ad inizio giornata, perché poi non è facile trovare un luogo dove farlo, specialmente vicino a una fermata dell’autobus.
Come linea indicativa:
– una corsa in autobus o metropolitana costa 1.500/2.000 KRW (circa 0,90/1,20€)
– il taxi diurno ha una tariffa base di 4.800 KRW (5.800 di sera), equivalenti a circa 3€.
Ricorda: Quando si sale in autobus o sulla metropolitana, bisogna tappare la tessera sia in entrata che in uscita.

Per i taxi bisogna usare K-ride o KakaoT

Sono le due applicazioni simili a Uber. Per configurarle rischi di finire la pazienza e per quanto possano essere utili in luoghi dove magari non passa nessuno (e mi chiederei perché mai sei capitato lì), io ho sempre preferito chiamare il taxi in mezzo alla strada:
– quando il taxi ha il led rosso acceso sul lato passeggero vuol dire che è disponibile
– non si chiama il taxi con il braccio alzato stile New York, ma con la mano bassa “che sventola”
– prepara l’indirizzo scritto in coreano, perché si sa che i tassisti hanno bisogno dell’indirizzo anche per trovare il Colosseo.

Note bene: i tassisti guidano male. Fattene una ragione. Ogni giorno avrei voluto scendere dall’auto e andare a piedi, piuttosto che subire questa continua alternanza acceleratore a bomba e frenata brusca.

Traduzioni con Papago

L’inglese viene parlato abbastanza, ma per evitare perdite di tempo, meglio se utilizzi un’app di traduzione: in Asia è più affidabile Papago, specialmente quando devi parlare e tradurre in tempo reale con l’interlocutore.
Google Traduttore invece funziona meglio quando devi inquadrare con la fotocamera e tradurre i testi, senza dover scattare la foto e farla analizzare.

Sharing di biciclette e monopattini

Nonostante a Seoul e Busan abbia visto tante opzioni di sharing, di persone che li usavano invece non ne ho contate tante.
Potrebbero essere un mezzo utile, ma io straniero che voglio iscrivermi ci perdo troppo tempo e il prezzo di utilizzo non ne vale la pena rispetto ai mezzi pubblici.

Acquista una eSIM prima di partire

Io ho comprato la eSIM dati con l’operatore LG U+, che mi offriva dati “illimitati” (non è vero, sono 3GB al giorno a piena velocità e poi rallentano fino allo scoccare della mezzanotte), pagando 33.000 won (circa 20€) per 8 giorni.

Si può acquistare a questo indirizzo: https://www.lguplus.com/ib-roaming/pc/eng/purchase
Inserisci i dati del passaporto e una volta completato l’acquisto avrai immediatamente il codice QR per installare la SIM, che si attiverà solo quando si connette alla rete coreana.

La cosa positiva di questo operatore è che si collega automaticamente al Wi-Fi della metropolitana. Mi raccomando ad usare sempre una VPN. Se non sai cosa è, puoi leggere questo.

Carte di credito Sì, ApplePay e QR Code No

Mi aspettavo di trovare una città all’avanguardia tecnologica. Invece il pagamento contactless non è così diffuso: si utilizza ancora la carta fisica e la firma. ApplePay o QR Code non sono utilizzati dai locali, perciò si trovano solo nei grandi centri commerciali.

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Arrivo a Seoul: Arrival Card e Trasferimento dall’Aeroporto

Per entrare in Corea del Sud è obbligatorio compilare l’arrival card, che si può fare all’aeroporto, oppure online entro 3 giorni prima dell’arrivo.
L’indirizzo ufficiale è questo: https://e-arrivalcard.go.kr/portal/main/index.do
Bisogna inserire i dati del passaporto, dettagli del volo di arrivo e del luogo di soggiorno.
Verrà richiesta al controllo documenti dell’aeroporto.

Per raggiungere la città dall’aeroporto (noi siamo atterrati a Incheon) abbiamo scelto di prendere l’autobus limousine, che con soli 17.000 KRW a persona (11,30€) ci porta in circa 60 minuti a pochi passi dal nostro hotel. Per la fermata e il numero da prendere mi sono rivolto direttamente all’hotel.

Seoul: Aspettative ed Esperienze

Seoul è una metropoli sorprendentemente vasta, abitata da 10 milioni di persone. Non mi aspettavo tanta espansione geografica, tantomeno la quantità di traffico, la nota “negativa” della nostra esperienza coreana. No davvero.
Nei giorni che siamo stati a Seoul:

  • per percorrere 4 km, come dal palazzo Gyeongbokgung a Myeongdong, ci abbiamo messo 20 minuti di autobus.
  • dal nostro hotel a Gangnam alla stazione del treno di Seoul (circa 12 km) 55 minuti di taxi.
  • Dal mercato di Gukje di Busan fino a Haeundae Beach 1 ora e 15 minuti.
    I problemi sono due: il primo è che il tempo necessario per raggiungere i luoghi è lo stesso, sia con con i mezzi pubblici che con il taxi. Noi abbiamo optato più spesso per il taxi, evitando così di camminare a lungo per le stazioni, sbagliare senso di marcia e passare la maggior parte del tempo sotto terra senza vedere nulla.
    Il secondo è che Seoul si trova in una zona montuosa, perciò ci sono parecchie salite: “The Italian Passeggiata” non è un’opzione valida per visitare la città.
    Ciò significa passare gran parte del tempo seduti su un mezzo di trasporto, limitando la quantità di cose da vedere in un giorno.
Considerazioni Personali

A Seoul mi aspettavo una città orientale con una moderata influenza occidentale. Invece ho trovato una succursale americana ed europea: mai visti così tanti marchi stranieri diffusi in un paese asiatico.
Siamo abituati a vedere in Asia centri commerciali zeppi di brand di lusso, ma mai tante autovetture come Lamborghini, Rolls Royce, Ferrari, Porsche e Bentley. E mai abbiamo incontrato una zona della città “povera” o con almeno un forte contrasto con tale ricchezza (cosa comune invece in altre metropoli tipo Bangkok, Kuala Lumpur o Singapore).


Il Nostro Itinerario: Seoul 1-2° giorno

La nostra struttura si trova nella zona di Gangnam, cuore commerciale e moderna, ma leggermente fuori rispetto alle principali attrazioni turistiche della città.
Arriviamo in tarda mattinata, ma la pioggia ci spinge a visitare luoghi al chiuso, come la Starfield Library, all’interno del centro commerciale COEX, dove si possono trovare tanti negozi e ristoranti.
Il centro si trova (come molti luoghi a Seoul) nel piano interrato. La libreria è da effetto wow.

La Corea si sveglia tardi, quindi prima delle 10 non si trova granché aperto, pertanto c’è tutto il tempo di svegliarsi con calma, fare colazione e ovviamente fare allenamento. I muscoli non vanno in vacanza.

Usciamo per le 10.30 per visitare il palazzo Changdeokgung, il secondo palazzo dopo Gyeongbokgung Palace e uno dei cinque costruiti dai re della dinastia Joseon. Per gli amanti della storia. Quindi noi, dopo 30 minuti, scappiamo.
A “poca distanza” (giusto 2 km a piedi), si trova il villaggio Bukchon Hanok, dove è possibile osservare le tradizionali case coreane in legno. Resistiamo altri 15 minuti e poi via.

I gusti (anche di viaggio) non si discutono, giusto? Questi sono i miei.

Ci spostiamo quindi a Myeongdong, una delle zone turistiche più famose di Seoul, dove è possibile mangiare street food (prezzi troppo alti rispetto alla qualità) e passeggiare per i negozi.

Il pomeriggio continua nei pressi della Seoul Station, per vedere il parco sopraelevato Seoullo 17 (un wannabe della Highline di New York, che in realtà è giusto un ponte camminabile) e il mercato di Gwangjang, dove però c’è solo offerta di street food e nemmeno troppo invitante (sembra più una prova di Pechino Express).

Prima di rientrare in hotel ci fermiamo nei pressi del Dongdaemun Design Plaza (DDP), il complesso futuristico progettato da Zaha Hadid, sede di esposizione di design, arte e tecnologia.

Seoul: 3-4° giorno

Ci dirigiamo verso la Torre Namsan, impiegandoci un bel pò di tempo, costretti a cambiare autobus, visto che è l’unico mezzo autorizzato ad arrivare fino in cima (oltre la funivia).
Da lì si può osservare la città dall’alto e se si vuole (a pagamento – circa 25.000 KRW) si può salire sulla torre e mangiare. Ma anche no.

Scendiamo sempre con il bus, visitando velocemente il vicino mercato di Namdaemun.

Con il taxi ci facciamo un gran bel viaggio per arrivare al parco olimpico di Seoul ’88, dove affittiamo una bicicletta e passeggiamo per il complesso sportivo.

A pochi passi si trova la Lotte World Tower e Mall, l’edificio più alto della Corea, con annesso centro commerciale e parco divertimento World Adventure, adatto ai bambini.

In serata usciamo per visitare il mercato notturno di DDP, rinomato per le tipiche tende gialle, dove è possibile trovare abbigliamento e accessori “non ufficiali”.

Il giorno seguente, sapendo che il meteo sarebbe stato brutto, con pioggia incessante, decidiamo di provare la SPA Coreana.

Una ragazza italiana trasferita a Seoul mi aveva consigliato la SPAREX, di fronte al DDP. L’ingresso costa 13.000 KRW (7€) e si può restare tutto il tempo che si vuole (noi siamo rimasti per un paio d’ore).
La SPA coreana è un luogo dove si può dormire, mangiare, fare allenamento, massaggi, scrub, tagli di capelli, sauna e bagni a diverse temperature. Molti turisti la usano come luogo di attesa prima di ripartire, o semplicemente un posto dove riposare senza spendere soldi per un alloggio.

Funziona così:

  • all’entrata si ha in dotazione un pigiama, un asciugamano e una chiave numerata per gli armadietti.
  • ci si cambia negli spogliatoi (uomini e donne sono separati), dove si trovano anche sauna e vasche a diverse temperature. All’interno dello spogliatoio è presente tutto il necessario per l’igiene personale e si può acquistare qualunque cosa sia necessaria, dallo spazzolino da denti al massaggio.
  • C’è una zona comune dove è possibile dormire, prendere da mangiare, rilassarsi e utilizzare il Wi-Fi.

Usciti dalla SPA ci spostiamo nella zona di Gangnam, passeggiando però per la K-Star Road, strada simbolo della cultura K-pop e della Hallyu (Onda Coreana), dove si possono trovare i negozi dei più grandi marchi del lusso e della moda occidentale.

Da Seoul a Busan: 5-6° giorno

Per arrivare a Busan prendiamo il treno veloce KTX che in circa 3 ore e mezza ci porterà a destinazione.
I biglietti li ho acquistati qualche settimana di anticipo sul sito ufficiale della Korail Un biglietto di sola andata in prima classe costa circa 74.900 KRW (47€), mentre in classe economica 59.800 KRW (37€).
Ci sono diversi treni per ogni ora, con l’unica differenza relativa al tempo di percorrenza e numero di fermate.
Una volta acquistato il biglietto si ha il numero della carrozza e del posto. Nei 2 viaggi che abbiamo fatto nessuno ci ha controllato, nè ci è stato chiesto di mostrare il biglietto (forse usano il riconoscimento facciale con le telecamere? Meglio non sapere).

Arriviamo nel nostro hotel di Busan nella zona di Haeundae. La fortuna meteorologica non ci assiste e il tempo non è dei migliori: c’è un forte vento freddo. Avevamo scelto questi ultimi giorni sperando di fare un pò di mare e sole, e invece.

Dedichiamo la serata alla visita del mercato locale e del lungomare, sperando per il giorno successivo.
L’ultimo giorno il sole c’è, ma sempre con del vento freddo. Decidiamo comunque di passare del tempo in piscina per poi uscire nel pomeriggio a vedere la zona della Busan Tower.
Muoversi a Busan è peggio che a Seoul: impieghiamo oltre un’ora di viaggio per arrivare dal nostro hotel al mercato di Gukje.
Il tempo passa velocemente e l’ultima serata la passiamo rientrando in taxi (un’altra ora e 20 di viaggio).

Cose da fare che non ho menzionato o sono state eliminate per mancanza di tempo:

Seoul

Gangnam Style Sculpture: Imponente scultura dorata situata nel cuore di Gangnam, dedicata a PSY e al fenomeno mondiale della canzone “Gangnam Style”.

Cheonggyecheon: Un’oasi urbana nel centro città: questo lungo corso d’acqua pedonale attraversa Seoul offrendo sentieri rilassanti, giochi d’acqua e installazioni artistiche, ideale per una passeggiata serale tra luci e tranquillità.

Gyeongbokgung Palace: Il più grande e maestoso dei palazzi reali di Seoul. Un viaggio nella storia della dinastia Joseon, tra splendidi padiglioni, laghi artificiali e cerimonie del cambio della guardia.

Jogyesa Temple: Il cuore pulsante del buddismo zen coreano. Un tempio coloratissimo famoso per le sue lanterne, gli alberi centenari e le celebrazioni durante le principali festività buddiste.

Ikseon-dong Hanok Village: Un affascinante quartiere di case tradizionali hanok trasformate in caffè, boutique, gallerie e ristoranti. Qui si respira il contrasto tra antico e moderno in atmosfere autentiche e creative.

Insa-dong Culture Street: La via delle arti e delle tradizioni: famosa per le gallerie d’arte, le case da tè, le botteghe di artigianato e i negozi di calligrafia. Perfetta per immergersi nella cultura coreana più autentica.

Yeouido Hangang Park: Il grande polmone verde sulla riva del fiume Han. Spazi enormi per picnic, ciclismo, sport acquatici, festival stagionali e panorami unici sullo skyline di Seoul.

Seoul Wave Art Center: Un futuristico centro culturale galleggiante lungo il fiume Han. Ospita mostre d’arte contemporanea, eventi e installazioni, offrendo anche magnifiche viste sulla città.

Busan

Shinsegae Centum City: Il centro commerciale più grande del mondo, un vero paradiso per lo shopping e l’intrattenimento: boutique di lusso, spa, cinema e persino una pista di pattinaggio al coperto.

Tempio Haedong Yonggungsa: Un tempio buddista spettacolare costruito a picco sul mare, noto per i suoi panorami mozzafiato e l’atmosfera serena, soprattutto all’alba.

Mercato di Jagalchi: Il più grande mercato del pesce della Corea del Sud, vivace e rumoroso, dove degustare frutti di mare freschissimi e osservare le usanze locali legate al mare di Busan.

Nampodong: Quartiere dinamico, cuore pulsante dello shopping e dello street food di Busan, noto per le sue strade colorate, i negozi eccentrici e i piccoli teatri.

Gamcheon Culture Village: Un antico villaggio operaio trasformato in una città-gioiello di arte urbana: murales colorati, installazioni artistiche, caffetterie con vista e labirinti di vicoli tutti da scoprire

Busan Tower e Parco Yongdusan: Un’iconica torre panoramica che svetta nel verde del parco Yongdusan: punto privilegiato per ammirare Busan dall’alto e rifugiarsi dal trambusto cittadino.

Gwangalli Beach: Spiaggia urbana rinomata per la sabbia fine e la vista spettacolare sul Gwangandaegyo Bridge, che di notte si illumina con giochi di luce creando uno scenario davvero suggestivo.


Mini-Dizionario in Coreano per Viaggiatori

Non sottovalutare l’impatto di un semplice “Annyeonghaseyo” detto col sorriso! Queste sono le parole indispensabili per rompere il ghiaccio in Corea:

ItalianoCoreanoSi pronuncia
Salve안녕하세요annyeonghaseyo
Grazie감사합니다gamsahamnida
Mi dispiace미안합니다miaanmida
Questo이거igoo
Quello저거cheogoo
Quanto…?얼마예요?olmayeo
Prego천만에요cheonmaneyo
Scusa / Mi dispiace죄송해요jwesonghaeyo
ne
No아니요aniyo
Per favore부탁해요butakaeyo
Mi chiamo …저는 …예요jeoneun …-yeyo
Dove어디eodi
Non parlo coreano저는 한국어를 할 줄 몰라요jeoneun hangug-eoleul hal jul moleubnida
Aiuto도와주세요dowajuseyo
Va bene괜찮아요gwaenchanayo

La Corea non si lascia scoprire facilmente: è fatta di sfumature, piccoli gesti, differenze culturali che ti sorprendono solo se hai pazienza e voglia di andare oltre ai soliti itinerari.

Spero che questo mio racconto possa aiutarti a organizzare il tuo viaggio in Corea. E se vuoi approfondire la parte organizzativa o imparare a viaggiare utilizzando i punti, puoi farlo qui.

Buon viaggio,

Alessandro

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